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May 22, 2024

Il romanzo avvincente dà uno sguardo estremo alla natura e all'educazione

Come “Room” di Emma Donoghue, il nuovo avvincente romanzo di Liz Nugent è narrato da qualcuno che trascorre i primi cinque anni in una stanza chiusa a chiave, figlio di una donna prigioniera e di un rapitore.

Ma in “Strange Sally Diamond”, quella bambina ora è una donna di 42 anni che non ricorda di essere stata imprigionata. Anche se la violenza nella stanza viene solo menzionata, non rappresentata, i lettori capiranno subito che il trauma vive nelle sue ossa, nel suo comportamento e forse – come il romanzo mette in discussione – nel suo DNA.

La madre di Sally, Denise, aveva 11 anni quando fu rapita da un pedofilo di nome Conor Geary, che la incatenò al muro di una stanza insonorizzata vicino a Dublino. Lì diede alla luce prima un maschio, che Geary portò via, e poi Sally.

Geary fuggì quando Denise fu scoperta e Denise morì poco dopo. All'età di 7 anni, Sally è stata adottata da Tom, uno psichiatra che ha incoraggiato le sue tendenze solitarie, e lei cresce isolata e socialmente inetta. Prende le persone per quello che sono e, quando Tom muore, esegue obbedientemente le sue istruzioni scherzose: infilarlo nel loro inceneritore di rifiuti e dargli fuoco. ("È stato un semplice malinteso", dice alla polizia.)

La franchezza di Sally fornisce gran parte dell'umorismo oscuro del libro: quando le viene chiesto se le piacerebbe andare in chiesa, dice al parroco: "No, è molto noioso". La sua storia è intervallata dai capitoli di Peter, il fratello che non ha mai conosciuto, mentre racconta la sua esperienza nella stanza chiusa e oltre. Mentre la voce di Sally diventa più sicura, quella di Peter diventa più minacciosa.

Le cose si complicano quando Sally riceve un pacco contenente un orsacchiotto. Non ha alcun ricordo dell'orso, che risale al periodo della sua prigionia, ma provoca sentimenti forti. "Perché sono stato subito riscaldato dalla sua presenza?" si chiede. "Ero sopraffatto da emozioni che non riuscivo a capire."

Questo è un libro intenso, che gira le pagine, anche se l'edizione americana ha un finale leggermente modificato che offre ai lettori americani uno spiraglio di luce che ai lettori irlandesi non è stato concesso.

Letto a un livello, "Strange Sally Diamond" è un mistero avvincente, con enigmi che si accumulano. Dov'è Geary? Chi ha mandato l'orso e perché? Chi è Mark, che arriva al villaggio e sembra ossessionato da Sally?

Ma letto ad un altro livello, è un thriller psicologico sull'eredità, che pone l'eterna questione tra natura e educazione. Siamo condannati a essere come i nostri genitori? Possiamo andare oltre la nostra infanzia? "Non sono mio padre", dice ripetutamente Peter. E ancora.

L'amore qui assume spesso la forma distorta della reclusione, non solo nella cella di Geary o nell'isolamento di Tom. Perfino Sally, verso la fine del libro, quando sembra ritornare ai suoi strani modi, dice: “Finalmente ho avuto qualcuno che era mio. Lo amavo, volevo... tenerlo per me."

Come si suol dire, la mela non cade lontano dall'albero. Ma cosa succederebbe se l'albero fosse marcio fino al midollo? La mela può ancora prosperare? Lo spettacolare romanzo di Nugent ci dà sia disperazione che speranza.

“La strana Sally Diamond” di Liz Nugent; Scout Press (320 pagine, $ 27,99)

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